Altri professionisti

Collaborazione con altri professionisti

Nello svolgimento del suo lavoro, spesso lo psicologo si trova a lavorare insieme ad altre figure, del settore sanitario e/o sociale: è prassi comune di un professionista affidabile quella – ove ce ne sia bisogno – di collaborare a vari livelli con una serie di altri esperti che gravitano attorno al cliente/paziente, ciascuno affrontandone evidentemente la varie problematiche da diverse angolazioni.

 

A livello clinico, spesso una stessa patologia o stato di disagio, può essere seguita da più specialisti in contemporanea, e ciascuno affronterà le questioni attinenti alla propria specializzazione. Innanzitutto, il medico di base è una figura chiave con la quale costruire una seria collaborazione, proprio per il suo contatto diretto e prioritario con le persone. Inoltre, lo psicologo può collaborare con lo psichiatra che segue le prescrizioni farmacologiche di un paziente gravemente depresso, l'endocrinologo che monitora la situazione ormonale di una paziente anoressica, il ginecologo che ha in carico una paziente per una procreazione assistita, il pediatra di un bambino enuretico, etc,

A livello non medico, lo psicologo può collaborare anche con l'avvocato e/o con il giudice, nel caso ad esempio di separazioni conflittuali - che possono in alcuni casi coinvolgere anche la presenza di figli minorenni -, o di Consulenze Tecniche di Parte.

Lavorando con i bambini, inoltre, spesso lo psicologo svolge colloqui di rete con le insegnanti (ovviamente previo consenso dei genitori), così da conseguire il duplice scopo di ottenere informazioni eventualmente utili riguardanti il funzionamento del bambino nel suo ambiente quotidiano, e da fornire inoltre agli insegnanti eventuali chiavi di lettura o suggerimenti fruttuosi per interagire con lui.

Inoltre, lo psicologo può cooperare con, coordinare e rinforzare anche il lavoro di infermiere, il logopedista, educatore professionale, assistente sociale. Il tutto, ovviamente, in funzione dei contesti di lavoro e degli obiettivi precisi stabiliti nelle varie sedi.

Ultimo ma non meno importante: non fidatevi di chi si fa chiamare counselor, coach o consulente "di qualcosa": se non si tratta di persone regolarmente iscritte all'Ordine Professionale (facilmente verificabile qui: https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi) state mettendo a rischio la vostra salute!
Si tratta infatti di figure NON professionali, che non svolgono un iter di studi previsto e controllato dalla legge (come invece lo psicologo fa), insomma: che non hanno un titolo di studio riconosciuto legalmente, e che quindi non possono offrire alcuna garanzia, soprattutto sul piano della salvaguardia della salute delle persone che a lui/lei si rivolgono.